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Prima Visita in un Centro per la FERTILITA’: Cosa Aspettarsi

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Ogni coppia alla quale viene proposta la strada della procreazione medicalmente assistita si trova difronte ad un bivio… affrontarla con tutte le paure e i dubbi che crea o rinunciare al sogno di diventare genitore.

La PMA spaventa e sconvolge le vite di chi si trova a dover compiere questa scelta.

Con questo articolo voglio rassicurare e informare perché ci sono passata anche io ed è stata dura senza sapere a cosa andavo incontro.

Dopo che ci sei dentro, la PMA non fa più paura… anzi, pensi: “Perché ho perso tempo prima?

Di seguito cerco di schematizzare in cosa consiste la Prima visita in un Centro per la fertilità, cosa è meglio portarsi dietro e cosa è meglio fare nell’attesa di eseguirla.

IN COSA CONSISTE LA PRIMA CONSULENZA SPECIALISTICA PER LA FERTILITA’

Rimandata di mese in mese, in attesa di una gravidanza naturale, è giunto il momento di prenotarla!

A me ha messo un’ansia incredibile, peggio di un esame… temevo potessero sentenziare il peggio…

Ma poi, ti rendi conto che ci sono medici pronti ad ascoltarti e a fare il possibile per aiutarti a raggiungere l’obiettivo.

Vi consiglio vivamente di rimandare il meno possibile la prenotazione, perché sia i Centri per la fertilità pubblici che quelli privati hanno delle liste di attesa e, a volte, anche con tempi molto lunghi.

Il giorno della prima consulenza per la procreazione medicalmente assistita, la coppia conosce un medico esperto in fertilità che sarà quello che li seguirà ed eseguirà gli eventuali interventi oppure farà parte di un equipe di più ginecologi.

Il dottore raccoglie, poi, l’anamnesi della coppia verificando referti, terapie e procedure eseguite in precedenza.

Gli esami che, se già eseguiti, andrà a valutare sono:

  • analisi del sangue (emocromo, coagulazione)
  • analisi degli ormoni che regolano la funzione ovulatoria (LH, FSH, progesterone e estradiolo)
  • esami virologici della coppia (epatite b, epatite C, toxoplasmosi, citomegalovirus, rosolia)
  • esami genetici della coppia (cariotipo, fibrosi cistica, emoglobine patologiche)
  • gruppo sanguigno e fattore RH della coppia
  • ecografie
  • mammografia e eco mammaria
  • pap test
  • tamponi vaginali e cervicali
  • isteroscopia o isterosonografia o isterosalpingografia
  • biopsia endometriale
  • ECG della donna
  • referti di eventuali precedenti trattamenti di PMA
  • spermiogramma
  • test avanzati dello sperma come lo studio cromosomico (FISH) e quello sulla frammentazione del DNA spermatico (TUNEL)

ATTENZIONE, NON VANNO ESEGUITI PER POTER SOSTENERE LA VISITA!! Li indico tutti così potete cercare tutto ciò che avete a casa e portare i referti solo se li avete effettuati da 3 mesi a un anno prima (vedi il mio articolo: “PMA: Esami necessari e validità“)

A seguire, la donna eseguirà poi una visita ginecologica con ecografia transvaginale per escludere patologie uterine, ovariche e pelviche.

Se possibile, vi consiglio di farla coincidere con il 3 giorno di ciclo o con i giorni immediatamente prima dell’ovulazione (circa 14 giorni prima del successivo ciclo mestruale), così il ginecologo avrà modo di verificare anche la riserva ovarica o l’attività ovulatoria.

Verranno, inoltre, misurati peso e altezza della donna per eseguire il calcolo del suo BMI (Body mass index), poiché diversi studi dimostrano un collegamento fra l’aumento dell’indice di massa corporea e la riduzione dei livelli di testosterone (ormone maschile per eccellenza) nel sangue. Questa diminuzione dei livelli di testosterone si correla direttamente con un aumento dei tassi di infertilità.

Anche un’eccessiva magrezza causa disfunzioni del ciclo mestruale e spesso anovularietà, perché la riduzione di grasso corporeo non consente l’adeguata produzione e sintesi degli estrogeni.

(Il BMI è possibile calcolarlo anche sul sito del Ministero della Salute, qui: https://www.salute.gov.it/portale/nutrizione)

Il medico valuterà, quindi, se la coppia ha una condizione di infertilità inspiegata o di sterilità e la inserirà nel programma di PMA.

Verrà chiesto di verificare e rivedere alcune abitudini di vita della coppia come fumo, alimentazione, integratori, attività sportiva, ecc…

Il dottore, poi, accerterà lo stato di convivenza fra i partner che chiedono la consulenza quale requisito indispensabile per poter intraprendere un iter terapeutico di PMA nel nostro Paese (ai sensi della Legge n. 40 del 2004 consultabile qui: Legge 40/2004).

Il ginecologo proporrà il percorso terapeutico più indicato in base all’età della donna, al periodo di tentativi naturali falliti, alla riserva ovarica, allo spermiogramma e e al quadro clinico generale della coppia.

Alla fine, verranno prescritti eventuali ulteriori esami e consulenze specialistiche per completare il quadro clinico della coppia e l’iter diagnostico e per stabilire e pianificare il trattamento più indicato per la coppia.

Una volta stabilito il percorso, in caso di Clinica privata, verrà consegnato il preventivo di spesa.

COSA CONSIGLIANO DI FARE I CENTRI PMA DURANTE I TEMPI DI ATTESA

Durante le settimane o i mesi di attesa, le indicazioni che abitualmente vengono fornite dai Centri specializzati in PMA, salvo i casi da valutarsi di volta in volta, sono le seguenti:

E’ fortemente consigliato cominciare ad assumere acido folico e un buon integratore per la fertilità (la cosa migliore è farlo almeno tre mesi prima di iniziare a cercare la gravidanza o il percorso PMA).

E’ bene evitare di entrare il più possibile in contatto con interferenti endocrini, sostanze chimiche che possono alterare l’equilibrio ormonale (plastiche, BPA e ftalati, alluminio, idrocarburi, diossine, pesticidi, mercurio e arsenico). Si trovano nel terreno, nell’acqua, nell’aria e anche negli alimenti.

E’ bene ridurre o eliminare anche il caffè perché ci sono evidenze scientifiche che provano che un uso eccessivo possa inibire l’ovulazione e interferire con l’integrità del DNA spermatico. Limitare a 1/2 tazzine al giorno. (Attenzione: la caffeina si trova anche in creme anticellulite o contorno occhi, in bevande e in alcuni integratori o farmaci)

E’ importante anche migliorare da subito lo stile di vita e decidere se è il caso di avvalersi di un sostegno psicologico o di mental coaching in caso di forte ansia e nutrizionale in caso di sovrappeso o problemi gastrointestinali.

COSA PORTARE CON SE’ ALLA PRIMA VISITA

Per rendere la consulenza più veloce ed efficace (può volerci anche più di un’ora!) è indispensabile portare con sé un raccoglitore ad anelli o una cartellina contenenti tutti i referti degli accertamenti e degli esami eseguiti (non più vecchi di un anno) e le precedenti cartelle cliniche PMA, così suddivisi:

  • analisi ematochimiche donna
  • esami ginecologici e senologici
  • referti precedente PMA
  • altri referti (ECG, RX torace, ecografia Tiroide)
  • esami uomo

Tutti i referti andranno stampati e catalogati in ordine per data più recente e categoria.

Può essere utile preparare sul PC una cartella con tutti i relativi files.

A me è capitato di doverla anticipare zippata via e-mail oppure l’ho inviata sulla mia casella e-mail per averla pronta durante la visita per ogni evenienza.

Sembrano consigli folli, però vi assicuro che questa precisione ha velocizzato tantissimo la parte burocratica delle visite consentendo al medico di dedicarsi alla valutazione e spiegazione e a me e mio marito di poter fare più domande.

Altra cosa richiesta, le carte di identità e il codice fiscale di entrambi i partner per la registrazione.

COSA ACCADE DOPO LA VISITA?

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Dopo la prima visita, fisserete una seconda visita di controllo dei risultati degli esami che rispetti i tempi di refertazione di tutti gli accertamenti richiesti alla coppia (attenzione alla validità e ai tempi di scadenza!)

Dopo la valutazione dei referti, il Centro PMA indicherà e spiegherà:

  • il livello di tecnica consigliata (IUI, FIVET, ICSI, PGT)
  • la percentuale di successo e insuccesso
  • se prima della stimolazione è necessario assumere la pillola (estroprogestinico) per favorire una risposta ovarica omogenea e diminuire gli effetti collaterali ormonali
  • la data di inizio del trattamento (probabilmente il 1 o il 2 giorno del ciclo successivo)
  • la pianificazione dell’intero percorso scelto
  • la tempistica dei monitoraggi ecografici
  • la modalità di somministrazione dei farmaci
  • la possibilità di una stimolazione singola o doppia (dual stim o duostim o Double Stimulation)
  • la possibilità di crioconservare i gameti
  • l’opportunità di crioconservare gli embrioni
  • la possibilità di fare il transfer da “fresco” o da “congelato”
  • l’assunzione di integratori femminili e maschili
  • la prescrizione dei medicinali per la stimolazione ovarica (solo alcuni saranno mutuabili)

ULTIMI CONSIGLI PER LE COPPIE PRIMA DI INIZIARE O DECIDERE

Non vi resta che ordinare subito i medicinali in farmacia perché alcuni potrebbero avere tempi lunghi di arrivo e… sarete costretti ad attendere il ciclo successivo per iniziare!!

Non dimenticate di fare tantissime domande! Meglio una domanda in più… Nelle consulenze mediche “non esistono domande stupide”!!!

Spero di avervi dato uno spunto anche per farne qualcuna in più.

Se a questo punto sarete colti da una fortissima ansia da “non vedo l’ora” mista a “non siamo pronti”, sappiate che non siete soli!!!!

Un forte in bocca al lupo a tutte le coppie che leggeranno l’articolo prima di iniziare… o per decidere!! Tanta forza!!

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