DA CHE ETA’ INIZIARE CON I VIDEOGIOCHI?
Solitamente è consigliabile attendere i 4 anni di età, perché i giochi delle consolle o quelli delle App su telefonino o Tablet non sono adatti per bimbi più piccoli.
Meglio ancora se si aspettano i 6 anni.
La cosa migliore è osservare se il bambino è pronto per questo tipo di attività individuale ed è importante iniziare con sessioni di gioco molto brevi.
Serge Tisseron, psichiatra infantile, psicoanalista e direttore della ricerca presso l’Università Paris Ouest-Nanterre, ha proposto “la regola del 3-6-9-12“. Con questo studio ha individuato l’età appropriata per l’utilizzo delle tecnologie (diffusa dall’Associazione Francese per l’Assistenza Ambulatoria Infantile AFPA).
Le cinque regole sono:
- fino a 3 anni far evitare gli schermi (niente consolle, smartphone e tablet…ma anche niente TV)
- fino a 6 anni non lasciare usare consolle di gioco portatili o giochi interattivi
- fino a 9 anni niente Internet da soli (solo supervisionati e con il parental control)
- Internet solo dopo i 12 anni (con regole di utilizzo, orari e parental control)
I SIMBOLI “PEGI” PER CAPIRE SE SONO ADATTI
E’ difficilissimo tenere i bambini e i giovani ragazzi lontani dalla tecnologia; per fortuna ci viene in supporto la guida “PEGI“. E’ l’abbreviazione di “Pan European Game Information” e indica un sistema di classificazione europeo dei videogiochi in base ai contenuti presenti in essi e non in base al grado di difficoltà del gioco come si potrebbe pensare.
Di solito è un simbolo posto nell’angolo in basso a sinistra della copertina del gioco.
E’ diviso in 5 diverse fasce d’età:
- PEGI 3: gioco senza volgarità, nudità o violenza.
- PEGI 7: possono contenere violenze non realistiche contro personaggi o oggetti. Sono senza volgarità o nudità.
- PEGI 12: mostrano una violenza non realistica ma leggermente più esplicita fra personaggi di fantasia o umani. Possono essere presenti allusioni o atteggiamenti sessuali e espressioni volgari anche se non devono essere forti.
- PEGI 16: è presente violenza tra umani e in attività sportive. La violenza o l’attività sessuale raggiunge un livello simile a quello della vita reale. Il linguaggio scurrile può essere più estremo e in questa classificazione possono anche rientrare contenuti relativi al gioco d’azzardo e all’uso di tabacco, alcol o droghe illegali.
- PEGI 18: contenuti per soli adulti. La violenza raggiunge un livello tale da diventare rappresentazione di violenza grave, di omicidi senza apparente movente o di violenza nei confronti di personaggi indifesi. Dovrebbero rientrare in questa categoria anche l’esaltazione dell’uso di droghe illegali e l’attività sessuale esplicita.
Sul retro delle copertine dei videogiochi, invece, ci sono anche i descrittori di contenuto. Sono in tutto 8 e indicano presenza di: allusioni o atteggiamenti a sfondo sessuale; suoni raccapriccianti o effetti horror; linguaggio scurrile; elementi che incoraggiano o insegnano a giocare d’azzardo; immagini di sostanze stupefacenti illegali, di alcol o di tabacco; atti di violenza; sistemi di pagamento per contenuti aggiuntivi.
RISCHI DEI VIDEOGAME PER I BAMBINI
I rischi più comuni che corrono i nostri bambini durante le sessioni di gioco non vanno sottovalutati e sono:
- disturbi della vista
- deficit dell’attenzione
- dipendenza dal gioco
- distacco dalla realtà
- sedentarietà
PERCHE’ LASCIARLI GIOCARE CON I VIDEOGIOCHI
Nonostante tutti gli aspetti negativi, ci sono anche valide motivazioni che ci fanno pensare che in fondo qualche ora passata a giocare davanti allo schermo non possa essere poi così male.
I video games, infatti, sviluppano nel bambino:
- la familiarizzazione con la tecnologia
- il ragionamento strategico
- la coordinazione occhio-mano
- la reattività di fronte agli stimoli
- la conoscenza di lingue straniere
- la complicità con il genitore o il fratello con cui poter giocare
Va incentivato soprattutto il gioco in compagnia di fratelli e amichetti. E, perché no, con noi genitori per condividere momenti di sfida e intesa.
QUANTO TEMPO POSSONO GIOCARE AI VIDEOGAME?
Siamo arrivate quindi alla conclusione che il problema non è SE farli giocare ai videogame…ma per quanto tempo. Limitarne la durata d’uso è fondamentale!
E’ indispensabile non superare le due o tre ore giornaliere e possibilmente non continuative. Esistono anche consolle e televisori sui quali è possibile impostare dei timer.
Possiamo consentire in tranquillità di giocare ai videogiochi a patto che sia chiaro e pattuito sin da subito il momento della fine del gioco anche per bimbi molto piccoli. E, ad ogni età, è necessario supervisionare visione e tipologia di gaming.
LE CONSOLLE PIU’ DESIDERATE DAI RAGAZZI
Tra le consolle di videogioco più amate dai bambini troviamo:
- la Nintendo Switch: probabilmente la più adatta per chi ha figli piccoli. Ha molti giochi di fantasia dai colori vivaci e un ottimo sistema di parental control. Altra caratteristica che la contraddistingue è la possibilità di utilizzarla sia come joystick per la TV che in giro come consolle portatile.
- la PlayStation: piattaforma dalle prestazioni elevate e processore velocissimo che consente una giocabilità perfetta per chi ama giochi di ruolo dalla grafica ad altissima definizione. E’ quella con la maggior scelta di giochi in vendita.
- la Xbox: altrettanto potente. Come la PS è un gioiello di tecnologia e garantisce un’ottima interattività di gioco. Si distingue per il design accattivante e per i giochi esclusivi Microsoft.
I VIDEOGIOCHI PIU’ AMATI DEL MOMENTO
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