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Infertilità Maschile: un Tabù da Sfatare e…Finalmente un Po’ di Chiarezza!

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Alessandra Giacalone Andrologo fertilità maschile PMA

Ogni donna che si è scontrata con i primi insuccessi nella ricerca di una gravidanza affronta questo problema colpevolizzandosi e cercando di analizzare ogni aspetto solo della propria fertilità.

Anche laddove le sia stata diagnosticata un’infertilità di coppia, continuerà sempre a porsi al centro del problema.

Parlando con le tante ragazze con cui ho condiviso le sale d’aspetto dei Centri per la fertilità, ho potuto toccare con mano e condividere questo senso di colpa.

Molte volte le cause di una mancata gravidanza sono di natura femminile, ma in 1 caso su 2 sono da ricercarsi nei partner maschili.

Parlare di infertilità maschile è purtroppo ancora difficile, sia perché gli uomini spesso non sono collaborativi per le visite e gli esami del caso, sia perché alle coppie non è ben chiaro a chi potersi rivolgere.

L’infertilità maschile è senz’altro un tabù da sfatare, ed è anche fondamentale considerare quanto possa impattare tanto in una naturale ricerca di gravidanza, quanto in un percorso di procreazione medicalmente assistita.

Fertilità maschile PMA

CHIEDIAMO ALLA DOTTORESSA ALESSANDRA GIACALONE DI RISPONDERE ALLE NOSTRE DOMANDE

Ho chiesto alla Dott.ssa Alessandra Giacalone, specialista in urologia e  andrologia, di chiarire alcuni aspetti della sua materia e di rispondere alle nostre domande per aiutare il più possibile chi sta iniziando un percorso di ricerca gravidanza o chi ancora non ha preso in considerazione la sua importanza.

IN COSA CONSISTE L’INFERTILITA’ MASCHILE?

Il fattore maschile di infertilità incide per il 34,9% su tutte le cause di infertilità di coppia.

Rispetto al passato, i problemi riproduttivi interessano il 7% degli uomini e sempre di più i giovani.

L’infertilità maschile può essere determinata da diverse cause che influenzano la produzione, la qualità o la funzione dello sperma.

Fra queste cause rientrano:

  • i disturbi ormonali;
  • le anomalie genetiche;
  • i difetti testicolari;
  • i problemi di eiaculazione;
  • la disfunzione erettile;
  • le infezioni (spesso asintomatiche!)
  • l’alterazione della spermatogenesi (quantità, motilità e morfologia)

QUALI SONO GLI ESAMI NECESSARI PER APPROFONDIRLA?

Ci sono diversi esami che possono essere eseguiti per valutare la fertilità maschile.

Alcuni dei test più comuni includono:

  • lo spermiogramma che analizza gli spermatozoi per quanto riguarda la loro quantità, la loro motilità (capacità di muoversi) e la loro morfologia (forma e struttura della testa e della coda) e lo stato dell’eiaculato (volume, PH, viscosità/consistenza);
  • la spermiocultura che rileva la presenza di microrganismi patogeni nel campione;
  • l’ecografia testicolare che esclude eventuali problematiche scrotali (es. varicocele);
  • il test di frammentazione del DNA spermatico che ne esamina il grado di danneggiamento (causa di aborti spontanei o mancata fertilizzazione);
  • il MAR Test (Mixed Antiglobulin Reaction) che si esegue in caso di astenozoospermia (scarsa motilità degli spermatozoi) perché rileva la presenza di anticorpi anti- spermatozoo (ASA) che provocano un effetto immobilizzante.

QUALI SONO GLI ORMONI MASCHILI DA TENERE SOTTO CONTROLLO?

Squilibri ormonali possono essere sicuramente implicati nella fertilità maschile.

I principali ormoni da tenere sotto controllo sono:

  • testosterone (bassi livelli possono influire sulla produzione di sperma)
  • prolattina (che impatta sulla produzione della spermiogenesi o maturazione degli spermatozoi)
  • LH e FSH (che, se presentano livelli elevati o bassi, possono essere spia di una disfunzione testicolare)

QUALI SONO I VALORI NORMALI DI UNO SPERMIOGRAMMA?

Per l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il liquido seminale di un uomo in astinenza da 3-5 giorni deve avere:

  • una concentrazione di spermatozoi superiore a 18 milioni per millilitro o 39 milioni per eiaculato;
  • una motilità o percentuale di spermatozoi mobili che superi il 36% e di spermatozoi progressivi che superi il 32%;
  • per la morfologia, il 4% o più di spermatozoi normali;
  • un volume compreso tra 1,5 e 6 ml;
  • un PH con un valore superiore a 7.1. (diversamente potrebbero essere presenti anomalie dei dotti eiaculatori);
  • una viscosità normale (se elevata rileva disfunzioni prostatiche);
  • il MAR test con meno del 50 % di spermatozoi uniti o ASA.

QUALI SONO LE PRINCIPALI PATOLOGIE DEL LIQUIDO SEMINALE?

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha individuato le seguenti disfunzioni spermatiche:

  • Oligospermia (bassa concentrazione di spermatozoi)
  • Astenospermia (bassa motilità o capacità degli spermatozoi di muoversi in modo efficiente per raggiungere l’ovulo)
  • Teratospermia (alta percentuale di spermatozoi con forme anomale o difettose)
  • Azoospermia (totale assenza di spermatozoi)
  • Leucospermia (presenza di un alto numero di globuli bianchi; può essere indicativa di infezioni o infiammazioni del tratto genitale)

Molte di queste patologie spesso possono essere trattate o gestite con successo attraverso interventi medici o terapie appropriate.

La valutazione di un medico specializzato in fertilità può essere fondamentale per una diagnosi accurata e un piano di trattamento adeguato.

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QUALI INFEZIONI CAUSANO INFERTILITA’ MASCHILE?

Alcune infezioni possono avere ripercussioni negative sulla produzione e la qualità dello sperma o causare infiammazioni dannose; le più comuni riguardano:

  • le vie seminali, come la vescicolite o la prostatite
  • il tratto genitale (infezioni sessualmente trasmissibili), come la clamidia, la gonorrea o la sifilide

COS’E’ IL VARICOCELE E PERCHE’ PUO’ OSTACOLARE LA FERTILITA’ MASCHILE?

Il Varicocele è una dilatazione delle vene che circondano il testicolo; si verifica più spesso sul lato sinistro del testicolo, ma può anche interessare entrambi i lati.

Può influire sulla produzione e sulla qualità dello sperma in quanto congestiona il flusso sanguigno nelle vene del testicolo, aumentando la temperatura locale. Questa può danneggiare gli spermatozoi.

COSA FARE IN CASO DI INFERTILITA’ MASCHILE?

La prima cosa da fare è consultare un andrologo specializzato in fertilità o fisiopatologia della riproduzione.

Lo specialista valuterà il caso e stabilirà gli esami per approfondire e confermare la diagnosi.

Nei casi più complessi, possono essere necessari trattamenti più specifici come tecniche di procreazione assistita (PMA).

Le tecniche che ottengono maggiori successi di concepimento sono la FIV (fecondazione in vitro) o la ICSI (l’iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi).

E’ possibile persino superare il problema dell’Azoospermia ostruttiva (assenza di spermatozoi nel liquido seminale che, per disfunzioni delle vie seminali, rimangono nei testicoli) con un intervento chirurgico semplice chiamato TESE (testicular sperm extraction).

Il mio consiglio è, quindi, di non abbattersi difronte a referti che decretano un’infertilità e di farsi aiutare dallo specialista nel trovare la soluzione più adatta.

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QUALI ACCORGIMENTI PUO’ ADOTTARE L’UOMO QUANDO CERCA UNA GRAVIDANZA O PRIMA DELLA RACCOLTA DEL SEME PER LA PMA?

Anche se gli esami rientrano tutti nei parametri, ci sono comunque alcuni aspetti che vanno tenuti sotto controllo, quali lo stile di vita poco salutare (fumo, abuso di alcol, uso di droghe, stress, dieta disequilibrata, dormire poco, troppa o troppo poca attività fisica) o i problemi di sovrappeso o sottopeso.

E’ fondamentale ridurre lo stress; se non si possono allentare i ritmi lavorativi si può pensare di prendere in considerazione yoga, meditazione o qualsiasi cosa rappresenti una valvola di sfogo.

E’ bene anche evitare un eccessivo calore nella zona genitale, come bagni caldi frequenti o l’uso di indumenti intimi troppo stretti o l’uso prolungato di computer portatile sulle gambe.

QUALI INTEGRATORI SONO CONSIGLIATI PER AUMENTARE LA FERTILITA’ MASCHILE?

Secondo la nutraceutica, per il liquido seminale alcuni integratori sono indispensabili, soprattutto perché l’uomo da solo non produce le quantità giuste ed efficaci per la maturazione degli spermatozoi.

In  particolar modo, per la viscosità è indispensabile la N-acetilcisteina (o NAC) e, per una buona riuscita della spermiogenesi, sono essenziali la carnitina e il coenzima Q10.

Arginina e Maca si sono rivelate utili per aumentare la riserva di testosterone che rappresenta la “benzina” senza la quale la spermiogenesi non si attiva.

E’ importante non assumere integratori in maniera impulsiva e casuale, ma è fondamentale lasciare sempre che sia un medico specialista a prescriverli dopo aver valutato il caso specifico.

Esistono, infatti, dosaggi particolari e formulazioni specifiche che possono essere stabilite solo sotto stretto controllo medico.

Sono necessari, infine, anche gli accertamenti prima e dopo l’assunzione (tramite spermiogramma) che avverranno a distanza di almeno 3 mesi perché questa è la durata minima del processo della spermiogenesi e di conseguenza di un trattamento.

COSA INSERIRE NELL’ALIMENTAZIONE PER MIGLIORARLA?

Quando si cerca una gravidanza, l’uomo così come la donna, deve mantenere una dieta equilibrata e ricca di nutrienti.

Vanno inclusi cibi che contribuiscono a migliorare la fertilità maschile come:

  • frutta;
  • verdure del gruppo dei cavoli (broccoli, cavolfiori, cavoletti di bruxelles);
  • spinaci;
  • frutta secca (in particolare noci);
  • semi;
  • zafferano;
  • pesce azzurro;
  • cibi ricchi di antiossidanti (si trovano in frutta e verdura colorata come bacche, agrumi, frutti di bosco, spinaci, carote e pomodori).
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IN COSA CONSISTE UNA VISITA ANDROLOGICA PER LA FERTILITA’ E PERCHE’ E’ POSSIBILE FARLA ANCHE ONLINE?

Durante le mie visite esamino i diversi aspetti legati alla salute riproduttiva del paziente; in particolare valuto:

  • la storia clinica personale e familiare;
  • le patologie;
  • l’utilizzo di farmaci;
  • le abitudini di vita.

E’ assolutamente possibile anche fare consulenze online perché questa modalità di visita ha lo stesso valore legale se eseguita in telemedicina e su piattaforme specifiche e al termine viene, quindi, rilasciato un referto ufficiale.

Saranno garantiti sia un efficace colloquio medico-paziente, che la continuità assistenziale parimenti a quelli de visu in ambulatorio.

La modalità online consente di consultare lo specialista che più ci dà fiducia, anche se si trova geograficamente distante, e questo facilita il percorso diagnostico.

Se durante la consulenza online emerge la necessità di fare un’ecografia o un’esplorazione manuale dei genitali, sarà mia cura inviare il paziente a fare l’esame specifico per poi rivalutare il caso con il referto dell’esame eseguito.


Grazie alla Dott.ssa Alessandra Giacalone per le tantissime informazioni e i preziosi consigli!

Per chi è interessato ad approfondire i suoi consigli, può trovarli sul suo profilo Instagram @dr.alessandra_giacalone oppure chiederle una consulenza online tramite il Form presente sul sito miodottore.it, cliccando su questo link: https://www.miodottore.it/ninfa-alessandra-giacalone/urologo-andrologo-venereologo

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